Avatar è un bel film. Da 6,5-7 intendiamoci. Un'esperienza da provare, senz'altro. Al cinema, perchè ho ome l'impressione che lo spettacolo di immagini, colori, effetti speciali sul piccolo schermo quantomeno non garantirebbero gli stessi risultati. Non è pero' un capolavoro che si vuole far credere, non è, senza voler giudicare i gusti delle persone, un film da tutti quei record d'incassi che sta frantumando uno dopo l'altro. L’uso degli occhiali in 3D per me non era cosi’ necessario, nel senso che si, alcuni begli effetti ci sono ma non è cosi’ determinante l’occhiale come han tentato di far credere in tutte le salse nello spot al film, perlopiu' scene valorizzate dall'occhialino non erano cosi' straordinarie da creare un'aspettativa cosi' alta negli spettatori. Effetti speciali meravigliosi, la tecnologia continua a estrarre dal cilindro novità molto interessanti, alcuni momenti davvero emozionanti, ma anche tanta americanità, alcuni momenti eccessivamente pompati, alcuni eccessivamente banalizzati, c’e’ come sempre presente il duello bene-male, attenuato nell’esito da una sperequazione di perdite (ecco, non muoiono soltanto i cattivi, come in tanti film, e questo è un punto positivo). Interessante la dicotomia specie umana civilizzata-specie umana aborigena, indigena che vive una vita piena di valori, credenze, rituali che nell’esistenza umana sono scomparse da diverso tempo. Vita umana e vita indigena: due esistenze opposte, dove in una prevale la sete di potere, l’arroganza della conquista a ogni costo, dall’altra il rispetto per la natura, l'unione indissolubile della comunità di persone cinte al loro interno da un rapporto familiare, la credenza nelle divinità, l’importanza del rituale e della tradizione che non va disattesa mai, che va sempre scrupolosamente rispettata come sacra e inviolabile. Come regista Cameron non mi fa impazzire, anzi, tant è che non mi sono mai spiegato gli incassi "titanici" e i premi eccessivi vinti da Titanic.
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